SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Credevamo che l’aperitivo con olive ascolane fosse già il massimo dell’innovazione, ma il genio marchigiano ha deciso di alzare l’asticella (letteralmente, quella del piede) inventandosi l’“Aperipiedi”: un massaggio plantare mentre sorseggi lo spritz.
Il fenomeno, nato nei lussuosi stabilimenti balneari della costa adriatica e subito ribattezzato “la felicità in punta di piedi”, è recentemente sbarcato a New York, dove i sofisticati palati della Grande Mela sembrano non poter più farne a meno. Pare che i bartender newyorkesi si stiano già allenando per mixare cocktail mentre pinzettano alluci e sfregano talloni manco fossero le renne di Babbo Natale.
La genesi “poco ortodossa”
Secondo il professor Aurelio Callus, fantomatico luminare dell’Università di San Benedetto sul Mare (istituto così esclusivo da non figurare su Google Maps), l’idea dell’Aperipiedi sarebbe nata per errore:
“Un bagnino distratto e un’amica assetata hanno creato la formula perfetta: un piede indolenzito e un bicchiere di bianco frizzante. Da lì in poi, il resto è storia… e riflessologia.”
Certo, non tutti sono fan del piede immerso nello spritz, ma c’è chi giura che nulla sia più rilassante di un massaggio plantare a base di menta, lime e… gin tonic. Sebbene talvolta la situazione sfugga di mano (o di piede?), è impossibile negare che ci sia un certo brivido tra benessere e lievissima perversione.
Il boom Oltreoceano
A New York la tendenza è decollata più velocemente di un volo JFK-Roma. Giornali come il “Manhattan Toe Times” e l’“Upper East Sole Magazine” raccontano di frotte di curiosi pronti a farsi stimolare la pianta del piede mentre gustano ostriche e champagne. Sembra che gli imprenditori locali abbiano fiutato l’affare, aprendo “Foot & Fizz”, “Toe & Tonic” e il più esotico “Sushi & Shiatsu”.
La psicologa olistica Dott.ssa Lidia Pettigrano, autrice dell’intramontabile saggio Accarezzami l’Alluce, Ti Dirò Chi Sei, ha dichiarato:
“Il contatto del piede con mani esperte attiva un meccanismo neurologico che stimola l’autostima. Più spumante, più massaggi, più autostima: è un semplice teorema, no?”
Tra fetish e riflessologia: il confine è sottile
C’è anche chi, colpevolmente o meno, sfrutta l’Aperipiedi per scopi… diciamo “più intensi”. Non è raro vedere coppie chiacchierare civettuole mentre un massaggiatore professionista armeggia tra caviglie e piantina. L’esperto di tendenze alternative Sig. Remo DaiCalli, fondatore del blog “Piedi e Aperitivi, la Vita Che Vorrei”, non ha dubbi:
“È la perfetta fusione tra gusto e tatto: un buon Negroni e un massaggio possono valere più di una giornata di spa. Non è solo un vizio, è… una missione per l’umanità!”
Naturalmente, i più tradizionalisti storcono il naso (o dovremmo dire l’alluce?) di fronte a tale fenomeno, gridando alla follia collettiva. Ma la moda sembra non volersi fermare: c’è chi ipotizza, addirittura, l’introduzione dell’“Aperigamba”, con massaggio polpacci e tramezzino alle noci, e chi mormora di location segrete dove l’aperitivo si spinge fino al “massaggio al ginocchio” – una frontiera ancora tutta da esplorare.
Per concludere
Che sia pura perversione mascherata da trend o un vero elisir di benessere, l’Aperipiedi ha conquistato un pezzo di cuore (e di tallone) in tutto il mondo, da San Benedetto del Tronto alla metropoli più vivace d’America. Quindi, se siete stanchi del solito cocktail e volete provare brividi… plantari, perché non concedervi un Aperipiedi? In fondo, un massaggio al piede lo si deve provare almeno una volta nella vita — possibilmente con un calice di bollicine in mano. E se vi dicono che è “fuori dalla grazia del mondo”, tranquilli: basta allungare il piede, sorridere e dire… “Cheers!”